Dall’inizio degli anni Quaranta si inaugurano a Cuba oltre 400 cinematografi (di cui un quarto all’Avana): i primi titoli ad essere proposti, di origine europea, messicana ed argentina, sono pubblicizzati con uno stile di evidente derivazione occidentale, frutto dell’influenza dei vicini Stati Uniti.
In seguito alla rivoluzione castrista, datata 1 gennaio 1959, e alla costituzione dell’ICAIC (Instituto Cubano de Arte e Industria Cinematograficos), istituito il 24 marzo 1959, i grafici iniziano ad interpretare con un nuovo stile i lungometraggi e documentari che giungono da ogni parte del globo. L’autonomia formale di cui godono, unita ad una capacità di sintesi espressiva unica, consentiranno loro di formare un originale movimento di veri e propri artisti dediti alla propaganda cinematografica.
Hecho en Cuba, fatto a Cuba, diventa sinonimo di creatività e abilità, e i carteles de cine ne costituiscono la testimonianza più valida ed efficace.